Sergio Bassi 1915 – 1973

(foto: Associazione Culturale Il Peverone - Bonemerse

“Sergio Bassi 1915 – 1973: storia di un Sindaco memoria di un paese”. Con questo titolo l’Associazione culturale “Il Peverone” ha organizzato a Bonemerse, il 29 novembre scorso, una partecipatissima iniziativa e pubblicato un accuratissimo volumetto, ricco di notizie ed immagini. La stessa autrice, prof. Liliana Ruggeri, ha raccontato di Sergio Bassi e di Bonemerse, commentando una testimonianza di Evelino Abeni e poi le immagini che venivano nel contempo proiettate. Si è trattato di un racconto avvincente e straordinario della nostra storia recente.Sergio nasce a Cella Dati il 21 maggio 1915, ed è lo stesso giorno in cui il padre, Rocco, deve partire per la Grande guerra. Da essa non tornerà, catturato a Caporetto morirà prigioniero in Ungheria nel luglio 1918. Trasferitosi a Bonemerse con la mamma, Sergio frequenta le scuole elementari e poi, appena compiuti i 13 anni, lavora come contadino nella cascina Palazzo.
Nel 1940 è richiamato alle armi e deve partire per la seconda guerra mondiale. È inquadrato nella Divisione Acqui e partecipa alla campagna di Grecia quindi sarà di stanza a Cefalonia. Si salva dalla strage di soldati italiani che, dopo l’otto settembre ’43, vi compirono i tedeschi perché nel luglio era stato ricoverato in ospedale ed operato. Rientrato in Italia non aderisce alla RSI ma partecipa alla Resistenza. È nella 1a Brigata Matteotti di Mario Madoglio “Falco”, che opera in questa zona del cremonese. Partecipa a varie azioni, viene anche arrestato a Villa Merli e poi condannato a Bergamo ma riesce a darsi alla macchia e ad essere attivo nei giorni della Liberazione.
Entrato nel PCI viene eletto consigliere comunale nel 1946 e dal 1948 sarà Sindaco di Bonemerse, sempre rieletto dalla maggioranza socialcomunista fino al 1973. Purtroppo in quell’anno una gravissima malattia lo condusse a morte.
Stretto legame con la sua gente, forte impegno, capacità, onestà ne caratterizzarono l’operato per tutto quel lungo periodo. Un operato molto positivo e ricco di risultati concreti nonostante la povertà e le difficoltà dei nostri paesi agricoli in quel periodo. Tra questi il nuovo bellissimo edificio scolastico da lui fortemente voluto e che riuscì ad inaugurare, poco tempo prima della scomparsa, intitolandolo ai sette fratelli Cervi. Proprio nel grande atrio di questa scuola si è tenuta la gremita assemblea di domenica 29.
Nel corso della stessa hanno portato il saluto e l’adesione il Sindaco di Bonemerse, Oreste Bini, l’assessore di Cella Dati, Elisabetta Parodi, il consigliere Rodolfo Bona per il Comune di Cremona, Tiziano Zanisi per l’Associazione Divisione Acqui, Mariella Laudadio per l’ANPI provinciale. È stato letto un messaggio di personale ricordo del prof. Mario Coppetti.
Così, nell’evocazione di questi anni di guerre, di vita di cascina, di fascismo Resistenza e riconquistata libertà, di democratica attività politica ed amministrativa, è stato anche ripercorso un pezzo della storia di Bonemerse e di tante persone che l’hanno caratterizzata.

Giuseppe Azzoni

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