Comitato provinciale ANPI, 14 gennaio 2017

Sabato 14 gennaio ha avuto luogo una importante riunione del Comitato provinciale ANPI di Cremona, presenti pressochè tutti i componenti. Dopo l’ampia relazione del Presidente Giancarlo Corada ed un commosso ricordo del compagno partigiano Giuseppe Rossi, recentemente scomparso, si sono registrati numerosi interventi. Hanno parlato Bettenzoli (Crema), Malaggi (Pessina), Bellin (Vailate), Filippazzi (Soresina), Roseghini (Casalmaggiore), Laudadio, Carotti, Abeni, Montuori, Serventi, Antoniazzi (Cremona).
Si è innanzitutto valutata positivamente l’azione dell’ANPI nella campagna referendaria conclusasi il 4 dicembre con forti affermazioni sia della partecipazione al voto che del “no”. Ora – si è affermato nella relazione e nel dibattito – si tratterà di sottolineare e dare continuità ai temi della attuazione della Costituzione ed alla rivendicazione di politiche concrete che diano risposte su sicurezza, lavoro, giustizia sociale contro ogni privilegio.Per i mesi che ci separano dal 25 aprile sono state messe a fuoco iniziative che riguardano sia la memoria ed i valori della Resistenza sia tematiche attuali. Si sta lavorando per apporre tre targhe commemorative nei luoghi che ricordano i martiri di Bagnara (27.4.1945) e l’opposizione all’occupazione tedesca della città (9 settembre 1943), si prevedono poi iniziative su momenti della nostra storia. Altre riguardano l’attualità, a partire da una conferenza sul neofascismo oggi in Europa ed in Italia e dalla collaborazione ad iniziative rivolte ai giovani ed alle scuole.
Si è aperto il tesseramento 2017 e dato conto che anche nel 2016 l’ANPI cremonese ha mantenuto la propria forza organizzata attorno ai 500 iscritti.
Non verrà trascurato, insieme allo sforzo per avere con noi nuovi e giovani iscritti, un positivo dialogo con quei compagni che hanno manifestato dissenso con la posizione dell’ANPI sul referendum.
Infine, il Comitato ha pienamente condiviso l’orientamento nazionale dell’ANPI di mantenere un positivo ed attivo rapporto con le forze – a partire dall’ARCI – con cui si è collaborato nel “Comitato per il No” senza tuttavia dar seguito allo scioglimento dello stesso con altra formale adesione ad altri organismi.

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