1948 – 2018: 70° della Costituzione italiana – 11a e ultima parte

La Costituzione va attuata con partecipazione ed impegno di tutti

Sono davvero innovativi i passaggi degli articoli: 1 (repubblica fondata sul lavoro…), 3 (rimuovere gli ostacoli che impediscono lo sviluppo della persona, la partecipazione dei lavoratori…), 36 (la retribuzione deve permettere una vita dignitosa), 41 e 42 (l’iniziativa economica è libera, la proprietà è riconosciuta e garantita ma ciò non impedisce limiti, regole ed indirizzi a fini sociali e perché non “rechino danno, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”). Si tratta di enunciati  anche di difficile o difficilissima attuazione. Un esempio degli anni della Costituente, quando la gente lavorava in gran parte nell’agricoltura, da essa le comunità traevano da vivere. La proprietà della terra era riconosciuta ma la legge ora finalmente poteva e doveva affrontare il problema del latifondo immobilista causa di arretratezza, miseria, disoccupazione, ineguaglianza.  La Costituzione finalmente legittimava lotte sociali e riforme prima considerate illegittime e sovversive. Oggi i temi relativi a quegli articoli sono nuovi e diversi ma non se ne cambia la valenza, tutt’altro. Gli articoli come quelli appena citati non sono mai da dare per acquisiti, aprono scontri di interessi, di potere, di culture… per attuarne alcuni ci sono voluti anni, altri sono ancora aperti.

Art. 11: “L’Italia ripudia la guerra…”. Novità straordinaria, da sempre armi e guerre hanno tormentato la vita dell’uomo, un destino da mettere in conto come periodicamente inevitabile, anche più volte per ogni generazione. Ciò era talmente scontato che lo Statuto elencava la dichiarazione di guerra tra i compiti del re insieme ad altri riguardanti le finanze, i commerci, le alleanze che alle guerre si collegavano. Dopo che nella prima guerra mondiale erano morti 9 milioni di esseri umani, il fascismo impostò una cultura, una retorica, una politica che accomunavano la guerra, l’amor di patria, il coraggio virile, il mitico destino imperiale… La seconda guerra mondiale fu una sconsiderata carneficina, 55 milioni di vittime, e si concluse con l’uso dell’arma atomica. Ripudiare la guerra per l’umanità ormai si identifica con la sopravvivenza stessa del pianeta ed i nostri padri costituenti, che avevano combattuto nella Resistenza per la pace, l’hanno scritto nella legge fondamentale.

Un ultimo esempio su temi che, come molti altri presenti nella Costituzione, erano assenti nello Statuto albertino. Articolo 32 (la Repubblica deve tutelare la salute di tutti), art. 34 (i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i più alti gradi degli studi). Sono enunciazioni che hanno permesso e reso legittime e sacrosante lotte sociali e culturali che hanno conseguito risultati molto importanti… la generazione oggi anziana ha toccato con mano tutto ciò. Su questo come su altre consimili questioni si è andati avanti, ma sono sempre possibili rinculi e condizioni peggiorative. Oggi ne vediamo di significativi. Ci sono dunque articoli della Costituzione che si applicano, diciamo, senza problemi. Altri articoli, come quelli sul lavoro, la salute, l’istruzione, l’uguaglianza ecc., invece, stabiliscono impegni pubblici, finalità, indicano nuove strade da percorrere, urtano magari interessi e trovano opposizioni e resistenze. È importantissimo che siano scritti ma questo non basta, essi richiedono sforzo e impegno comune. Essere partecipi giorno dopo giorno della salvaguardia e del progredire di fondamentali valori come quelli che stanno alla base della Costituzione è interesse vitale di tutti e di ciascuno.

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1. Lo Statuto di Carlo Alberto e la sua vicenda storica
2. La Costituzione della Repubblica Romana ed i primi articoli di Carlo Alberto
3. Sulla separazione dei poteri un limite che avrà gravi conseguenze
4. Pochissimi hanno diritto di voto per la Camera
5. Gli strappi allo Statuto (fino al 1922)
6. Il re connivente con le violazioni statutarie del fascismo
7. Leggi razziali, dichiarazione di guerra e poi la Resistenza
8. Nella Resistenza e nei CLN le radici della Costituzione
9. Il superamento della monarchia e dello Statuto non era scontato
10. Distinzione dei poteri e garanzie contro possibili stravolgimenti

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