Presentazione di “Zone di guerra, geografie di sangue. Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (1943-1945)”

Sabato 6 maggio ore 17:00, Circolo Arci “Carlo Signorini”
Via Castelleone, 7 Cremona
con/vers/azione con:
Giorgio Luzzini, Presidente Sezione ANPI “S. Allende”
Giuseppe Azzoni, curatore della sezione sulle stragi a Cremona e provincia
Gian Carlo Corada, Presidente Provinciale ANPI
Emanuela Ghinaglia, Presidente Arci Cremona

Al termine dell’incontro sarà distribuito un opuscolo con la scheda dell’Atlante riguardante la nostra Provincia.

La pubblicazione a cura di Gianluca Fulvetti e Paolo Pezzino (edizioni “Il Mulino”) dal titolo “Zone di guerra, geografie di sangue – Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (1943-11945)” ha documentato un aspetto particolarmente drammatico della lotta di Liberazione del nostro paese: le stragi nazifasciste che hanno visto la popolazione civile vittima di crimini e massacri. Oltre agli eccidi tragicamente noti, come quelli di Monte Sole e di Sant’Anna di Stazzema, il periodo compreso fra l’8 settembre 1943 e la fine della lotta di liberazione ha visto cadere sotto il fuoco tedesco e fascista un numero spaventoso di persone inermi e estranee alla lotta partigiana, vittime di rastrellamenti. Molti di questi episodi non erano stati finora indagati a fondo e forniscono informazioni sulla strategia di guerra dei nazisti e sul ruolo dei fascisti repubblicani; il lavoro di ricerca ha analizzato oltre cinquemila casi di violenza contro la popolazione civile, i contesti nei quali le stragi ebbero luogo, le strategie di sopravvivenza dei civili. Il volume contiene un apparato cartografico che illustra le fasi principali del conflitto.

Cremona, 26 aprile 1945. Gli eventi resistenziali a San Luca fra storia e ipotesi diverse

di Ennio Serventi

Il 26 aprile 1945
ardor pugnace d’adolescenza
stroncò sul fragile stelo
ATTILIO BARBIERI
studente liceale di anni 16
DANILO DE MARCHI
operaio di anni 18
BERNARDINO ZELIOLI
studente universitario di anni 18
falciati da mitraglia tedesca

la libertà frutto di sangue
è sacra*

*la rilettura di questa riga è stata resa possibile dal volontario intervento di restauro effettuato da Graziano Bertoldi

Tutti gli anni, nel giorno che ricorda la Liberazione dal fascismo, il corteo parte dal sagrato della chiesa di san Luca all’angolo con viale Trento Trieste. Per recarsi in piazza del Comune la sfilata potrebbe partire da un qualsiasi altro angolo di strada, dallo slargo davanti alla AEM o da piazza Risorgimento. La scelta di quel luogo non è casuale: sempre quell’appuntamento rievoca e si tramuta in un rinnovato omaggio ai ragazzi “falciati da mitraglia tedesca” ricordati sulla lapide infissa al muro del Tempietto del Cristo Risorto. Continua »

Marco Bricchi, partigiano e maestro

Non è mai facile salutare per l’ultima volta una persona, anche se la si è conosciuta da poco.
Marco l’avevo incontrato casualmente. Ad una delle recenti nostre iniziative, una signora ci aveva avvicinati dicendoci: “mio padre è stato partigiano!”
Ci lasciò un nome ed un numero di telefono. Noi, nei giorni successivi, cercammo fra le nostre carte e avemmo conferma. Sì, in quei mesi (che vanno dal 1944 all’aprile del 1945), Marco Bricchi era stato il partigiano “Giove”, inquadrato nella IV Brigata Garibaldi “Sforzini”.

Nel maggio del 1944 Marco era militare ad Asti. Incontrò un commilitone, si parlarono ed insieme decisero di lasciare l’esercito e di unirsi ai partigiani del comandante Barbato che già, numerosi, erano presenti nelle langhe astigiane ed alessandrine, nella valle del Belbo e del Bormida, fino ai confini con la Liguria.
Quel commilitone era il cremonese Aristide Chinzani e da quell’incontro Marco divenne il partigiano “Giove”.
In un libro autobiografico ha voluto mettere una breve didascalia alla riproduzione di una bella fotografia giovanile: “La foto che più mi è cara: da partigiano nel 1944”. Continua »

25 aprile 2017

Ivano Piazzi, il partigiano “Lupo”

L’ANPI cremonese piange la scomparsa del compagno Ivano Piazzi, il partigiano “Lupo”.

Era nato a Cremona nel 1926 e qui risiedeva quando, ancora diciottenne nel 1944, egli si sottrasse al reclutamento della RSI che intendeva mandarlo, come tanti giovani, in Germania ed andò partigiano in montagna. Con molti cremonesi si recò sulle Alpi del Piemonte, combattè nella 42° Brigata garibaldina nel territorio di Chianocco (Torino) e poi in Val Susa nella 17a Brigata “Felice Cima”, al comando di Deo Tonani, con “Kiro” Fogliazza commissario politico. Partecipò attivamente e con valore a molteplici azioni, tanto che il Comune di Chianocco a suo tempo gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Nell’immediato dopoguerra si era impegnato nel PCI ed aveva strettamente collaborato con Giacomo Bergamonti che venne eletto deputato nel 1948.

Negli anni ’60 si era trasferito in Liguria, sempre mantenendo uno stretto legame con la nostra città e la nostra ANPI. In tutti questi anni era stato invitato spesso in istituti scolastici, in Liguria e nella nostra provincia, a parlare della Resistenza agli studenti. Avrebbe dovuto tra qualche settimana accompagnare classi del liceo “Aselli” al colle del Lys in Val Susa. Nel 2015 rappresentò l’ANPI di Cremona nell’incontro celebrativo del 70° della Liberazione col Presidente della Repubblica a Roma. Lo scorso anno, alla Prefettura di Genova, fu anche a lui consegnata la “Medaglia della Liberazione”.

Eccidi e vittime in provincia di Cremona

Dalle schede dell’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (1943–1945)
a cura di Giuseppe Azzoni – ANPI e INSMLI di Cremona

Con l’inizio del 2017 si è concluso il percorso di un progetto teso a recuperare verità e memoria sulle stragi naziste e fasciste avvenute in Italia tra il 1943 e il 1945. Verità e memoria negate per tanti anni e in molti modi, compreso l’occultamento nel famigerato armadio della vergogna di denunce e documenti su fatti, vittime e colpevoli.
Il progetto venne avviato nel 2013 a seguito di precedente intesa intergovernativa tra Italia e Germania con l’istituzione di una commissione storica italo-tedesca che ha lavorato sulla questione. Su questa base si è avviato il progetto banca dati di tutti gli episodi di violenza com-messi da nazisti e fascisti in Italia tra il ’43 ed il ’45. Un “gruppo centrale” di ricerca (perno presso l’Università di Pisa) ha sia raccolto ed ordinato i documenti rinvenuti in sede centrale (compreso il famoso armadio), sia coordinato il lavoro realizzato sul territorio, provincia per provincia, da ANPI ed INSMLI elaborandone infine le risultanze.
I risultati di questa straordinaria attività sono contenuti in un volume di circa 600 pagine e nella banca dati www.straginazifasciste.it. Continua »

L’archivio storico dell’Anpi e la documentazione sulla nostra storia della Resistenza e dell’antifascismo

Col passare dei decenni la memoria degli eventi che ha vissuto l’Italia nella prima metà del ‘900 – due guerre mondiali, la dittatura, la Resistenza e la Liberazione, la Costituente… – è sempre più affidata ai documenti ed agli archivi. Essi sono ormai fonti preziose ed insostituibili di conoscenza per quanto sta alla base dei valori su cui fonda (o dovrebbe fondare) la società in cui viviamo. Ciò ha avuto ben presente l’ANPI nazionale aprendo, dopo il congresso una vera e propria campagna di raccolta di notizie, provincia per provincia, sugli archivi dell’associazione e sulla documentazione locale presente relativa all’antifascismo, alla lotta partigiana, alla conquista della libertà e della democrazia. L’ANPI cremonese ha tempestivamente risposto con le informazioni che seguono.

Il vero e proprio archivio storico dell’ANPI di Cremona è attualmente presente e consultabile presso il locale Archivio di Stato. Il trascorrere degli anni aveva pesato negativamente sullo stato di queste carte. Diversi i traslochi dell’associazione: la prima sede del ’45 in via Curzia (oggi Gramsci) poi la “Casa del partigiano” in viale Trento Trieste (dove si ebbe un incendio domato ma non innocuo), poi via Palestro, quindi via Patecchio (con i danni di una forte umidità) e finalmente, dal 1974, la sede attuale di via Foppone. Nel percorso, oltre le carte perdute per traslochi e traversie, molte le carte sottratte o prestate e non riportate. Continua »

“Il Tribunale del Duce” presentato dall’autore Mimmo Franzinelli

(Nel dibattito anche un intervento sui cremonesi condannati dal Tribunale speciale fascista)

Venerdi 10 marzo un pubblico numeroso ed attento ha assistito alla prima presentazione pubblica, avvenuta presso il Teatro Filo di Cremona (seguiranno altre città e la TVda Augias), del nuovo libro di Mimmo Franzinelli. Dopo gli onori di casa da parte di Mario Mantovani a nome della Società del Filo, organizzatrice nell’ambito della rassegna Filolibri, insieme ad ANPI, ANPC, “Eco del popolo” con Associazione “Zanoni”, l’Autore ha delineato i principali contenuti della sua opera.

“Il Tribunale del Duce” è il primo libro dedicato in modo organico alla storia del Tribunale speciale creato dal fascismo nel 1926 come strumento di repressione del regime contro ogni tipo di opposizione, ivi compresa l’espressione di opinioni. Uno degli attentati a Mussolini è stato preso a pretesto per crearlo, nell’ambito delle “leggi fascistissime”. I giudici non erano nemmeno tali e si rapportavano direttamente col duce per predisporre condanne politiche. Le condanne, al carcere ed al confino, furono moltissime ed il libro ne spiega i modi e le logiche. Continua »