Carlo Gilberti

Sabato 21 marzo alle ore 11 nell’aula magna del Liceo scientifico “Gaspare Aselli” di Cremona, alla presenza degli studenti della classe quinta del corso E, sarà commemorato il partigiano Carlo Gilberti, ex allievo di questo istituto, fucilato il 12 gennaio 1945 a Bramaiano di Bettola (Piacenza). Una lapide lo ricorda nell’atrio della scuola. Sarà l’occasione per raccontare ai giovani studenti dell’ultimo anno di liceo la conclusione della guerra di Liberazione nel suo 70° anniversario.

Finiti gli studi liceali Carlo Gilberti s’iscrisse alla facoltà di ingegneria del Politecnico milanese.
Sul finire dell’estate del 1944, raggiunto dalla cartolina precetto che gli imponeva l’arruolamento nell’esercito di Salò, messo davanti alla scelta più drammatica della sua giovane vita, disertò l’arruolamento fascista, scelse la Resistenza diventando il partigiano “Kilometro”. Con altri giovani del quartiere che sta alle spalle di palazzo Cittanova prese la via delle colline piacentine aggregandosi al distaccamento “Paolo Selva” della 142a brigata Garibaldi con base a Castellana, una frazione montana di Gropparello. Si distinse nello scontro armato di Cadeo; con altri giovani partigiani cremonesi scampò alla tragedia partigiana del passo Guselli, incappò, venendovi catturato, nell’agguato di Pertuso nell’alta val Nure sommersa dalla grande nevicata.
All’inizio del gennaio 1945 viene messo in atto un gigantesco rastrellamento sull’Appennino tra Liguria, Emilia e Lombardia: vi sono impegnati ben 45.000 soldati fra tedeschi, mongoli e italiani delle varie bande e forze armate fasciste. Carlo Gilberti, i partigiani cremonesi e gli altri del distaccamento “Paolo Selva” presidiano Prato Barbieri nell’alta val d’Arda sopra Morfasso, strategico luogo d’incrocio di strade e valli. Qui vengono sorpresi dai mongoli della 162a divisione Turkestan, saliti da Bettola. Dopo breve resistenza tentano una manovra di sganciamento. Attraverso il passo Santa Franca e il monte Menegosa si avviano verso l’alta val Nure oltre Ferriere nel tentativo di portarsi alla spalle del rastrellamento. Durante il cammino si uniscono a un altro gruppo di partigiani sbandati. L’8 gennaio, scendendo dal monte Ragola, vengono investiti dalla mitraglia  tedesca, due partigiani cadono sotto i colpi e una ventina sono catturati. Condotti fino alla forra del rio Farnese sopra Bettola saranno giustiziati con un colpo di pistola alla nuca da un maresciallo tedesco. Era il 12 gennaio del 1945. I giovani partigiani cremonesi uccisi furono quattro: con Carlo Gilberti vennero passati per le armi Lorenzo Gastaldi, neo diplomato all’Istituto Magistrale  “Sofonisba Anguissola” di Cremona, Giovanni Canevari di Romanengo, e Gino Spagnoli di Gombito.
Il ricordo di Carlo Gilberti, e insieme a lui dei caduti alla forra del rio Farnese, prevede un’introduzione della prof.ssa Laura Parazzi, preside del Liceo, seguita da tre brevi interventi: la dott.ssa Mariella Laudadio, presidente provinciale dell’ANPI, parlerà su Antifascismo e Resistenza fondamenta della Repubblica. A seguire la prof.ssa Chiara Somenzi, docente dell’Aselli, tratteggerà alcuni aspetti della formazione di Carlo Gilberti con particolare riferimento al circolo di Azione Cattolica San Tarcisio della parrocchia di Sant’Ilario. Infine Ennio Serventi, presidente della sezione cittadina dell’ANPI, rievocherà il “sentiero partigiano” di quei giovani cremonesi con i quali Carlo Gilberti condivise il partigianato in val d’Arda mediante la lettura del racconto di un viaggio della memoria fatto in anni recenti insieme a Giuliano Luzzini, deceduto da poco, che fu, in anni giovanili, partigiano di quel gruppo.

Circolo Allende Cremona

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