Vailate e le due guerre raccontate agli studenti

Con riferimento al protocollo tra Ministero dell’Istruzione e ANPI per il 70° della Resistenza, la sezione ANPI di Vailate ha proposto all’Istituto Comprensivo di Trescore un incontro da tenersi nelle scuole medie di Vailate. Previo accordo degli insegnanti interessati, l’iniziativa ha avuto luogo martedì 12 maggio con le due classi terze.
Giuseppe Azzoni, dell’ANPI provinciale, ha parlato delle essenziali vicende dei trent’anni intercorsi tra la primavera del 1915, intervento dell’Italia nella prima guerra mondiale e la primavera del 1945, fine della seconda guerra mondiale e liberazione dall’occupazione tedesca e dalla dittatura fascista. La relazione si è pertanto incentrata sui caratteri delle due guerre mondiali, del regime fascista e poi della Resistenza.

Quindi sui motivi per cui dobbiamo essere grati a chi ha combattuto e si è sacrificato per la libertà e la democrazia, e sull’impegno civile necessario ad attuare ciò che ne conseguì con la Costituzione repubblicana.
Nella relazione e poi in un intervento del segretario ANPI di Vailate, Vladimiro Bellin, vi sono stati diversi riferimenti alla storia cremasca e locale di quel periodo. Sono state citate figure di partigiani e in particolare dei due combattenti ventenni vailatesi che furono fucilati dai nazifascisti a Toano di Reggio Emilia: Francesco Macchi e Gaetano Cecchinelli. Si è parlato della coraggiosa manifestazione del 21 dicembre 1943 quando un migliaio di vailatesi scesero in piazza per rivendicare la liberazione di genitori incarcerati perché i loro figli erano sfuggiti all’arruolamento RSI. E poi del fatto che prigionieri alleati evasi furono nascosti in casa o nei fienili, con gravissimo rischio, dal parroco don Airoldi e da contadini, tanto che lo stesso Farinacci dovette ammettere che nella zona di Agnadello e Vailate la popolazione “largamente protegge” dei prigionieri fuggiti. Citati anche i nomi di schedati come antifascisti durante la dittatura, due di essi condannati a diversi mesi di carcere per “offese al Duce”.
Gli insegnanti presenti all’incontro hanno dato atto che si è trattato di utili integrazioni a quanto previsto nei programmi di insegnamento.

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