L’archivio storico dell’Anpi e la documentazione sulla nostra storia della Resistenza e dell’antifascismo

Col passare dei decenni la memoria degli eventi che ha vissuto l’Italia nella prima metà del ‘900 – due guerre mondiali, la dittatura, la Resistenza e la Liberazione, la Costituente… – è sempre più affidata ai documenti ed agli archivi. Essi sono ormai fonti preziose ed insostituibili di conoscenza per quanto sta alla base dei valori su cui fonda (o dovrebbe fondare) la società in cui viviamo. Ciò ha avuto ben presente l’ANPI nazionale aprendo, dopo il congresso una vera e propria campagna di raccolta di notizie, provincia per provincia, sugli archivi dell’associazione e sulla documentazione locale presente relativa all’antifascismo, alla lotta partigiana, alla conquista della libertà e della democrazia. L’ANPI cremonese ha tempestivamente risposto con le informazioni che seguono.

Il vero e proprio archivio storico dell’ANPI di Cremona è attualmente presente e consultabile presso il locale Archivio di Stato. Il trascorrere degli anni aveva pesato negativamente sullo stato di queste carte. Diversi i traslochi dell’associazione: la prima sede del ’45 in via Curzia (oggi Gramsci) poi la “Casa del partigiano” in viale Trento Trieste (dove si ebbe un incendio domato ma non innocuo), poi via Palestro, quindi via Patecchio (con i danni di una forte umidità) e finalmente, dal 1974, la sede attuale di via Foppone. Nel percorso, oltre le carte perdute per traslochi e traversie, molte le carte sottratte o prestate e non riportate.

Nella nuova sede (anni della presidenza di Arnaldo Bera) le vecchie carte vennero sistemate in due armadi in una stanzetta isolata della sede, cercando di metterle al riparo da ulteriori dispersioni. Si sa che le utilizzò Armando Parlato, incaricato di redigere voci per “l’Enciclopedia dell’antifascismo” ed autore di testi fondamentali sulla Resistenza locale quali “La Resistenza cremonese” e “Da Cremona all’olocausto”.

All’incirca nei primi anni 2000, presidente era Enrico Fogliazza, Ennio Serventi le “riscoprì” e le esaminò valutando e facendo presente la loro importanza. Con la compagna Celestina Villa, archivista professionale, ipotizzarono un riordino ed una conservazione in sede (c’erano contributi regionali per finalità consimili). Le valutazioni di merito portarono però alla decisione di chiedere all’Archivio di Stato di recepire l’Archivio storico dell’ANPI, custodendolo al meglio e rendendolo disponibile alla consultazione. La direttrice Angela Bellardi rispose positivamente, così il materiale è stato visionato, dichiarato “di notevole interesse storico” e depositato nell’Archivio di via Antica Porta Tintoria a norma dell’art. 43 del Codice Beni Culturali. Subito dopo il conferimento questa mole di materiale, ammassata in modo non ordinato, è diventata “archivio”, ordinato e consultabile grazie al faticoso e competente lavoro degli esperti collaboratori dell’AS, Matteo Morandi e Maurizia Sora. Su questa base abbiamo poi potuto compilarne un indice dettagliato grazie al quale possiamo dare orientamenti ed informazioni per le consultazioni di chiunque fosse interessato.

L’Archivio dell’ANPI di Cremona contiene un ampio schedario con le quasi 6.000 richieste individuali (o di familiari per i Caduti) di iscrizione all’ANPI e/o riconoscimento per la partecipazione alla Resistenza. Di particolare rilievo, quindi, i “Diari storici” delle Brigate partigiane: Ghinaglia/Garibaldi, Matteotti, Fiamme Verdi con GL, gruppo autonomo “Primula rossa”. Nonchè documentazioni su quanto avvenuto nei giorni della Liberazione, sui fatti del periodo immediatamente successivo, sulle vicende interne all’ANPI, le sue attività, la copiosa corrispondenza, le organizzazioni locali.

Molti gli elenchi: dai Caduti partigiani ai componenti dei CLN comunali e delle SAP, ai riconoscimenti, ai combattenti in altre province ed all’estero. Via via, con gli anni ’50 fino a fine anni ’80, è presente quanto conservato su congressi, manifestazioni, riunioni, fatti organizzativi ed amministrativi dell’associazione, rapporti con istituzioni, partiti ed organizzazioni.

Utilizzando parti significative dei materiali del nostro archivio l’ANPI ha pubblicato il libro “Protagonisti e vicende della guerra di Liberazione nell’archivio dell’ANPI di Cremona”.

Ancora presso l’Archivio di Stato sono inoltre presenti e consultabili: il deposito della Prefettura di Cremona con le carte del ventennio fascista (da noi utilizzate per il libro “Fascismo a Cremona e nella sua provincia”);  le relazioni sull’attività partigiana inviate alla Prefettura dai Sindaci del CLN (pubblicate poi sulla rivista “Ricerche” n. 5 del 1995 dell’Istituto Istituto cremonese per la storia del movimento di liberazione);  elenchi dei partigiani e delle partigiane riconosciuti dalle Commissioni preposte.  Questi elenchi sono stati da noi trascritti e sono disponibili anche presso l’ANPI. (Su questa base il Comune ha pubblicato il fascicolo “Donne della Resistenza”).

Sempre nel nostro Archivio di Stato sono consultabili i volumi con gli elenchi degli antifascisti inseriti durante il regime nel Casellario Politico Centrale (ne abbiamo estratto i circa 380 nominativi attinenti la nostra provincia) e sono depositate le carte di Emilio Zanoni – Fondazione “Zanoni” – con un suo ampio saggio inedito sulla Resistenza locale e con gli elenchi nominativi delle formazioni “Matteotti” della provincia. (Il saggio con altre integrazioni è stato utilizzato per il fascicolo del Comune, con collaborazione ANPI ed altri, “Bandiere sul Torrazzo: i giorni della Liberazione di Cremona”, 2015).

Altri due assai significativi depositi nell’Archivio di Stato, cui l’ANPI ha collaborato, sonole carte di Piero Borelli e di Franco Dolci.

Presso la sede ANPI di Cremona (o presso compagni incaricati) è presente l’archivio delle immagini, (su stampe originali e CD con le immagini digitali) dei nostri Caduti partigiani, di monumenti, cippi, bandiere fino alle riproduzioni fotografiche di quadri ed oggetti relativi alla Resistenza locale (lavoro della curatrice del nostro sito, Teréz Marosi). Inoltre le carte relative alle attività ANPI successive agli anni ’80; le risposte di Comuni da noi interpellati sui Caduti partigiani e relativi cippi o lapidi (per la pubblicazione del libro ANPI – ANPC “Pietre della memoria”); risposte di Comuni ed altre verifiche per la compilazione di quanto riguarda Cremona nell’“Atlante Stragi nazifasciste”; materiali sul fascismo cremonese; documenti sui partigiani cremonesi che hanno combattuto in Val Susa e in Piemonte (con i libri di Enrico Fogliazza “Deo e i cento cremonesi in Val Susa” e “Maledetto S. Martino” e con un DVD e un CD), in Emilia (elenco di circa 150 nominativi forniti dal Museo della Resistenza piacentina ed informazioni dettagliate raccolte da Ennio Serventi) ed in altre zone; un DVD con interviste a protagonisti dell’antifascismo e Resistenza locali: Mario Coppetti, Enrico Fogliazza, Sergio Vida, Giuseppe Rossi, Cesare Gastaldi, Arnaldo Bera, Guglielmo Agosti, Alfredo Galmozzi, Libero Scala, Gianni Bianchi.

Presso l’Archivio della CGIL di Cremona sono presenti: elenchi e pratiche relative ai lavoratori mandati in Germania, in molta parte coatti, dal 1938 al ’44. Sono carte trovate negli uffici del sindacato fascista alla Liberazione e fortunosamente salvate (ne è stato tratto il libro “Vite vendute” di A. Scalpelli, ediesse 1995); un fondo documentazione sul PCI cremonese; carte di Gastone Dordoni.

Da altri soggetti ed associazioni (in particolare ANPC e ANDA) sono state raccolte documentazioni e testimonianze e pubblicati testi notevoli.

Abbiamo presenti in particolare: il Centro Ricerca “Alfredo Galmozzi” di Crema; i libri di Mario Coppetti, tra i protagonisti dell’antifascismo cremonese ed ex presidente della nostra ANPI; ricerche e pubblicazioni in località quali Casalmaggiore, Piadena, Isola Dovarese, Castelleone, Soresina, Persico Dosimo, Pizzighettone, Gussola; materiali della Fondazione “Emilio Zanoni” (col volume “Il socialismo di Patecchio” del 2004 sulla storia del PSI cremonese) e della redazione dello storico giornale socialista “L’Eco del popolo” oggi edito online da E. Vidali.

 (a cura di Giuseppe Azzoni)

Commenti chiusi.