Lotte, miseria, speranze del maggio sulle pagine del “Fronte Democratico”

Quel 1946 della Repubblica e della Costituente (5)

Sfoglio le pagine del quotidiano del CLN di Cremona, “Fronte Democratico”, del mese di maggio 1946, settanta anni fa.

“La festa di tutti i lavoratori riafferma la volontà di rinascita e di ricostruzione dell’Italia” è il titolo a tutta pagina di mercoledì 1 maggio. Accanto al fondo di Ernesto Caporali c’è “L’appello della Camera del Lavoro” firmato dai rappresentanti delle correnti sindacali comunista (Bernamonti), socialista (Caporali) e democristiana (Formis). Vi si esalta la conquista della libertà e della pace ma si sottolinea anche che “la Patriaè tuttora in rovina”, la ricostruzione troppo lenta, la disoccupazione gravissima. L’appello denuncia un capitalismo “ostinatamente assente al suo dovere” e rivendica dal governo un piano organico che sappia utilizzare tutte le risorse ed energie per dare risposte a drammatici bisogni della nazione, ridando con ciò slancio all’economia e all’occupazione. Segue l’elenco delle numerose manifestazioni previste in città e provincia. Di esse si darà conto il successivo 3 maggio riportando, oltre ai discorsi dei dirigenti sindacali, l’omelia del Vescovo Cazzani in Duomo. Dopo aver raccomandato ai lavoratori “a non usare la violenza… a non strappare con la forza ciò che dovranno conseguire col diritto”, il Vescovo ha affermato: “Bisogna che i datori di lavoro e i possessori del capitale riconoscano le esigenze di chi lavora”.

Ed ecco di seguito alcuni flash sulla realtà di quei giorni, attraverso alcuni titoli ed annotazioni dalle pagine locali, limitatamente a condizioni di vita, notizie di cronaca, attività politica alla vigilia delle elezioni del 2 giugno (tra parentesi i giorni di pubblicazione).

“Avremo pane fino al nuovo raccolto?” (7 maggio): la fame e gravi problemi dell’alimentazione perdurano. Ci sono ancora le tessere annonarie col razionamento per “pane, zucchero, generi da minestre, carni, farina, olio” (22.5), i poteri pubblici, in particolare i Comuni, devono assicurarne però la disponibilità, c’è l’obbligo del conferimento agli ammassi dalla produzione a prezzo non speculativo. Ed in proposito imperversano titoli come “Arresto di ignobili accaparratori di grano” poi venduto al mercato nero a “5.000 lire al q.le” (6.5 da Gombito), simili notizie sono quasi quotidiane da diverse parti della provincia. “Ancora cereali sottratti al popolo” (10.5 da Vescovato). “Conferire il grano è obbligo di carità dice l’Arcivescovo” che raccomanda alle parrocchie di far comprendere che sottrarsi è grave mancanza “verso la povera gente” (19.5). “Squadre popolari scoveranno il grano nascosto” è il titolo per una riunione di sindaci in prefettura (12.5). Il recupero di grano imboscato e sequestrato “evita la riduzione della razione di pane” sulle tessere annonarie (25.5). Si ricorre alla solidarietà delle “cucine del popolo”, il giornale informa dei giorni e degli orari delle cucine di Piazza Castello, Caserma del Diavolo, S. Sebastiano, Palazzo Vescovile, S. Omobono, Asilo Notturno, via Palestro, S. Ambrogio (21.5).

Ma compaiono titoli e articoli riguardanti altre emergenze. “La disoccupazione si aggrava col graduale ritorno di reduci”. “Ritornano prigionieri”. I disoccupati sono soprattutto manovali ed operai di imprese che non riprendono l’attività o permangono in grave difficoltà, ma anche contadini. È indispensabile attuare lavori pubblici per costruzioni, strade, bonifica ed irrigazione…(date diverse). “È aumentata a 400 la richiesta di posti letto per ricoverare malati di tbc”: “è anche l’effetto della lunga denutrizione” (4.5).

“Ricerche famiglie di militari” è un titolo che ricorre in più date, sono lunghi elenchi riguardanti l’angoscia di chi aveva perso notizia dei propri cari nella guerra (circa 200 nomi solo nell’elenco del 14.5). “Le case dei contadini – decreto del Prefetto per l’accertamento della loro abitabilità e condizioni igieniche”: si parla di situazioni gravi e di incuria di proprietà, che danno priorità ai lavori delle stalle, e di infiltrazioni inquinanti nei pozzi dell’acqua (17.5).

Per quanto riguarda le cronache non manca giorno in cui non si segnalino furti e rapine. Appare evidente la situazione di degrado sociale conseguente alla guerra che sta alla base. Ecco solo alcuni dei titoli o notizie limitati a questo tema. “Brigantaggio 1946: venti malviventi mascherati bloccano un paese sequestrano in piena notte una decina di persone, fuggono con un bottino di oltre un milione”. La notizia riguarda Quattrocase di Casalmaggiore ma nell’articolo si specifica che il fatto fa seguito alle rapine di Spino d’Adda e di Trigolo, all’assalto al casello ferroviario di Pizzighettone, al colpo alla Banca Popolare di Scandolara Ravara… (3.5). A Pizzighettone 6 individui armati avevano imbavagliato il casellante del passaggio a livello ed abbassato le sbarre per rapinare mezzi di passaggio, il primo mezzo che passò fu casualmente quello dei carabinieri, scontro a fuoco, fuga, cattura un mese dopo (11.5). “23 forme di formaggio rubate in un caseificio” (3.5). “Audace rapina a Robecco d’Oglio” (8.5 in un’osteria). Ad Izano in una rapina ad un fornaio al lavoro di notte i ladri uccidono il fornaio e suo figlio (12.5). Rubati soldi e merci al bar del teatro Ponchielli, il ladro in seguito brinda all’osteria al suo successo, ma viene sentito e poi preso (15.5). Fermati e catturati nella notte dieci malviventi armati su un autocarro appostati sulla strada Annicco – Soresina (16.5). Nel “casermone” popolare di via Brescia trovata refurtiva: biciclette, la macchina da scrivere e la calcolatrice rubate al municipio di Pozzaglio, indumenti, “galline già spennate”, un maialino… scoperta la banda. (18.5). “Stagno Lombardo: sorpresi a tagliare piante” per farne legna da ardere. Rubate coperte e generi di casermaggio alla… caserma dei carabinieri di Montodine. In seguito il ladro viene catturato (22.5). “Tribunale penale: il reato più frequente è sempre il furto” (19.5)

Per quanto riguarda la vita politica si va al referendum e alle elezioni perla Costituentedel 2 giugno. “Fronte Democratico” è chiaramente per la repubblica, si esprime con alcuni articoli di fondo ma mantiene grande equilibrio e toni non propagandistici. Sottolinea all’inizio, durante la campagna e alla vigilia del voto l’accordo tra tutti i partiti per una “legale e ordinata campagna elettorale”. Vi sarà un ritrovamento di armi in una cantina di via Genala. Un comunicato del PCI invita gli iscritti a denunciare alle autorità ogni eventuale atto o voce provocatori.La DCsmaschera come falsi dei volantini per la monarchia col suo simbolo. Si vota per la prima volta ed il giornale è assai impegnato con articoli di chiarimento sui vari aspetti del diritto dovere al voto, di come si vota ecc.

Informa puntualmente sulle numerose iniziative pubbliche dei partiti. Riservandoci di entrare nel merito delle varie posizioni sulla scelta tra Repubblica o Monarchia e sulla Costituente in una prossima nota, ecco di seguito i nomi di molti degli oratori annunciati per le conferenze e i comizi di maggio dalle otto liste del collegio Cremona Mantova. P.C.I.: Pajetta, Venanzi, Bernamonti, Bergamonti, Borelli, Andrini, Zeni, Stellina Vecchio (incontro con le donne), Pasquali, Susani, Gaeta, Vaia, Bera, Seniga …. P.C. Internazionalista: Ferragni, Damen. P.R.I.: Ernesto Re, Dotti. P.S.I.: Nenni, Caporali, Mazzali, Verzeletti, Pressinotti, Rossini, Delvaro Rossi, Zana, Comunardo Boldori, Zanoni, Coppetti …. Unione Democratica Naz.: Ivanoe Bonomi, Alfredo Galletti, Giulio Grasselli, Jacini, Arpesani, Alfieri. Blocco Nazionale della Libertà: D’Antonio, Porena. Partito d’Azione: Polese, Mario Bracci. Democrazia Cristiana: Lazzati, Dordoni, Lombardi, Formis, Cappi, Alazzati, Barbieri, Vezzini (incontro con le donne).

(a cura di Giuseppe Azzoni)

1 – 1946: Una ANPI prestigiosa, unita ed attiva
2 – L’epurazione (dal tribunale del CLN all’amnistia)
3 – Nei Comuni si torna a libere elezioni (è anche il primo voto per le donne)
4 – Togliatti a Cremona (su repubblica, religione e voto alle donne)

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